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domenica, marzo 17, 2024

domenica, luglio 23, 2023

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domenica, ottobre 02, 2022

sabato, luglio 15, 2017

Le nostre biciclettate

11:25 PM 2

Ormai i chilometri non si contano, le nostre biciclettate non si limitano più alle vie del paese, qui si fa sul serio!

Incontro con la rana pazza, quando meno te l'aspetti ti salta addosso 
Ogni strada è da scoprire
E quando siamo troppo stanchi, ogni scusa è buona per una pausa. Ciao pony... 

lunedì, giugno 01, 2015

Era una notte d’acqua a catinelle…

10:34 PM 2

…andavo in giro senza le rotelle!!!

P1130238 Brusa guardami, tra qualche tempo anch’io sarò pronto per il Mortirolo!

P1130236 Il trattore però mi piace sempre!

P1130256

Sarà perchè mi faccio meno male? Già, da quando ho iniziato ad andare in bici senza le rotelle ho un sacco di ferite di guerra!

lunedì, aprile 28, 2014

C’era una volta l’altalena

3:08 PM 3

Traendo spunto da un post della Sere, eccomi a commentare i tristissimi giardinetti di Bellinzago.

parco Per me, il parchetto per antonomasia è quello collocato tra le scuole elementari e le medie. Il motivo è semplice: si trova ‘in centro paese, è il più grande e, complice la posizione quello più frequentato. Forse è addirittura quello messo meglio. Da dove iniziare con le critiche? Mi riesce meglio elencarle per punti:

1. Ogni tanto sparisce qualche gioco e non viene più rimpiazzato. La scusa adottata è: ‘costa di più riparare che sostituire’ e allora perchè le altalene sono state del tutto eliminate? Ecco cosa rimane dell’area a loro dedicata.

altalene Lo stesso vale per un vecchio scivolo che la scorsa estate è stato ritenuto pericolante. Dopo essere stato isolato tramite nastro bianco e rosso, nei mesi successivi ci ha tristemente lasciati. Rimangono quindi ben pochi giochi le cui condizioni sono a volte precarie. Ogni elemento è caratterizzato da scritte tutt’altro che decorative,

2. L’area è totalmente incustodita, nonchè priva di recinzione. Il buon mantenimento della pulizia del parco è lasciato all’educazione degli utenti, e qui si apre un libro.

3. Conseguenza del punto 2. Prima di sguinzagliare i mostri è bene verificare che in giro non vi siano vetri di bottiglia e simili piuttosto che i segni di passaggio di qualche cane; anche quest’argomento meriterebbe un volume a parte.

4. Sui giochi è riportata la fascia d’età per il loro utilizzo ma nessuno sembra farci caso.

5. L’utilizzo dello scivolo non è chiaro a tutti: la conseguenza è che spesso i più piccoli rischiano di essere travolti. Non parliamo del fatto che sabato scorso un bambino sugli 8 anni dominava il parco dal tetto dello scivolo. Ma i genitori dove sono in questi casi?scivoloSalvo l’area verde vicino alla fontana, almeno quella è curata.

piante e fiori Io ho il giardino ma a volte penso sia bene portare il Vale al parco per permettergli di giocare con bambini che non conosce. 10 minuti di permanenza e ho già voglia di tornare a casa. Per fortuna ogni tanto c’è qualche genitore che porta un pallone e raduna i bambini. Preferisco decisamente portare il Vale a Oleggio: il parco Beldì è decisamente di un altro livello. In mancanza di qualcosa di meglio… ce ne torniamo a casa in bicicletta.

bici

sabato, agosto 06, 2011

venerdì, aprile 24, 2009

Al Ticino…

5:01 PM 0

  P1000270Quest’anno ci va proprio male, ogni volta che decidiamo di andare al Ticino in bicicletta, minaccia di piovere. Fortunatamente almeno il fiume ne giova, dalla foto  infatti direi che non ci sono proprio problemi di siccità, il letto del Ticino è colmo d’acqua.

martedì, marzo 24, 2009

Badia di Dulzago – Bellinzago Novarese

10:46 PM 0

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Salita che porta dal cimitero della Badia (ormai sconsacrato)all’ingresso della casa di caccia

 

 

 

 

 

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In primo piano le mura dell’antica abbazia. In lontananza, il campanile della chiesa.

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Ecco come appare la Badia vista dal cimitero

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La Badia di Dulzago, dedicata a San Giulio prete .

Il centro religioso venne fondato dai canonici regolari nei primi anni del XII secolo.

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Ecco l’arco che ci conduce all’interno delle mura

A spasso in bicicletta…

9:35 PM 0

P1000166 Campi verso la valle del Ticino. Passeggiata in bicicletta in una domenica di fine inverno

P1000167

Nella stessa giornata… eccoci alla chiesetta rosa della frazione San Giovanni di Oleggio. Nemmeno una nuvoletta attraversa il cielo azzurrissimo, finalmente un po’ di sole e di caldo!!!

mercoledì, giugno 18, 2008

In giro per Bellinzago Novarese

10:36 PM 0
On board camera: dalla mia bicicletta tornando dal lavoro verso le 19
"La primavera gli stava proprio scivolando di mano, non potevano esserci dubbi, ma nel frattempo aveva imparato a giocare col cambio, a dosare bene la forza. Riusciva ad arrivare davanti fino allo spiazzo antistante la casa di Aidi senza fermarsi mai.Schizzava via come una revolverata dai viali, svoltava a destra per via San Mamolo, quindi, se non c’era traffico, all’altezza del baracchino dei gelati infilava, saettando come nessuno, la via Codivilla. Sul tratto in pianura accelerava al massimo, poi attaccata la salita di potenza sotto gli occhi sorprendentemente indifferenti dei rari passanti e automobilisti che scendevano anestetizzati incontro alla città. Cercava di tenere il rapporto di pianura, che ha il passo lungo e ti fa fare più strada, fin dove gli era possibile; poi si alzava a pedalare in piedi con tutta la bici che gli ballava sotto; quando sentiva che la pendenza diventava troppo forte, quando capiva che dopo altre due o tre pedalate avrebbe dovuto poggiare un piede a terra, lungo la curva di solito al primo cartello di divieto di sosta permanente, si piegava sul cannone e col pollice faceva scattare il cambio: la catena saltava sulla corona più piccola, le gambe ricominciavano a macinare; lui si spostava sul cordolo, al limite dell’asfalto, per evitare ogni palmo di strada superfluo: all’uscita della curva, poteva riprendere a pedalare stando seduto.Quando avvistava la fila delle macchine parcheggiate, stabiliva un traguardo a cui arrivare senza lasciare il sellino: almeno arrivare alla golf bianca - avambracci tesi, schiena curva, vene sulle mani e sui polsi in evidenza, palmi sudati.Almeno arrivare a quella stramaledetta golf…Pensava ad altro, guardava a terra, in quei momenti difficili: i titoli dei dischi dei Police. Regatta De Blanc, Outlandos D’Amour, Synchronicity, Zenyatta Mondatta, Ghost in The Machine. Perché Regatta De Blanc è prima di Outlandos D’Amour, vero?E il vecchio Alex scandiva mentalmente marca, modello e colore delle macchine parcheggiate, per non pensare al suo corpo, ché tanto quello pedalava anche da solo. Le riconosceva quasi tutte, anche se ogni tanto non gli venivano in mente i nomi di alcuni modelli tipo le utilitarie giapponesi.G-g-golf biah-n-n-n-cah! In piedi, adesso!Eh, adesso era quasi Coppi. Pedalava in piedi, inclinato avanti, sporgendosi oltre il manubrio, mentre il sudore gli colava ai lati delle sopracciglie e dietro gli orecchi, mentre la maglietta aderiva alla schiena. ancora pochi metri, ancora pochi metri soltanto, e avrebbe avvistato i due leoni di pietra dallo sguardo spento, semidormienti sulle colonne a cui era incardinato il cancello.Quel grosso cancello coi due leoni menefreghisti e semidormienti era sempre aperto, e il vecchi Alex lo superava d’infilata e passava sotto il fresco buono degli alberi. C’era un tratto di pianura, all’interno, ma lui sapeva che non doveva ingannarsi, che se rallentava per rifiatare in quel tratto dopo avrebbe dovuto dannarsi a riprendere il ritmo; allora si lanciava su per i tornanti del sentiero asfaltato che attraversava il bosco, e alla seconda curva, che piegava a destra, faceva saltare la catena sulla corona più grande: imboccava la pendenza del rettilineo di nuovo in piedi sui pedali.Giocava di spalle, per restare all’esterno delle curve, e ormai mancava davvero una manciata di strada, prima del seminario, e lui, fermo sul rapporto di pianura, poteva smettere di pensare a Coppi, a Girardengo, e anche ai gregari mitici e scalatori - cosce d’acciaio e volontà nicciana - destinati a restare ignoti, ma che al Giro attaccavano in tutte le tappe di montagna e ridicolizzavano i campioni costruiti in palestra…A sessanta secondi da lì, c’era Aidi.Ultimi colpi per arrivare allo spiazzo del seminario/Il vecchio Alex si passava le mani indietro, tra i capelli bagnati.Ancora dieci pedalate, e sarebbe stata di nuovo pianura, immersa nel fitto bosco.Gli piaceva immensamente filare veloce in quel paesaggio di foglie, e non era necessario cronometrare un bel nulla. Lo so quanto voi, non crediate. magari, lui, non era così tanto bravo, con quella bici, però l’essenziale non era cronometrare la gara, ma non poggiare i piedi a terra durante la salita, non fermarsi a rifiatare in pianura. Era quello il suo record.Quanto al resto, dal punto di vista del nostro Girardengo appena appena più basso e rock, se Adelaide era una sibilla o una fata, contava anche il fatto che abitava in un bosco."
(Enrico Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo)