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lunedì, agosto 14, 2017

L'arazzo - Kien Nguyen

10:09 PM 2
Da troppo tempo bramavo incappare in un libro così, di quelli che ti prendono al punto di alzarti prima del suono della sveglia perchè a tutti i costi vorresti sapere cosa accadrà o che rischiano di farti rientrare tardi dalla pausa pranzo anche solo per poter scorrere qualche riga in più. Già perchè mentre lavori, guidi, fai la spesa, cucini, con la mente sei in Vietnam, oltre un secolo fa in compagnia di Ven, Dan, e tutti i meravigliosi personaggi del romanzo.
Ammetto di averlo selezionato casualmente, più per non uscire dalla biblioteca a mani in mano che perchè ne fossi davvero attratta. Ammetto anche di averlo iniziato una settimana dopo la scadenza per la riconsegna. Ammetto che superato il primo capitolo ne ero già totalmente rapita. La sensazione al termine della lettura, come sempre mi succede in questi casi, è la malinconia nel ripensare agli eventi a cui ho preso parte (già perchè in molti casi è come se vi  avessi partecipato in prima persona) ma soprattutto il dispiacere di  aver voltato l'ultima pagina. Riconosco la vena leopardiana di questo pensiero, ogni tanto succede anche a me. Chissà quanti altri libri dovrò sfogliare prima di imbattermi in un altro capolavoro che mi regali queste sensazioni?
Stupita dall'esigua diffusione del testo, da come esso sia presente solo in 36 librerie di Anobii, compresa la mia. Meravigliata dalla difficoltà di reperirlo: dopo averlo pubblicizzato ai colleghi, mi sono resa conto dell'impossibilità di acquistarlo nelle librerie on-line più utilizzate. E' vero, siamo diversi, ma questa storia ha le basi per poter essere un best seller. Una copertina un po' più accattivante non avrebbe potuto che aiutare.
Tema principale la vendetta, dalla prima all'ultima pagina. Altri argomenti che si intrecciano sono l'amore e l'amicizia che fanno da sfondo alle vicende narrate. Non mi sento di rivelare nient'altro.
Invidio coloro che non l'hanno ancora riposto nello scaffale dei volumi terminati, io, sono già ripiombata nel solito niente. Perchè mi ostino con gli autori più gettonati?
In attesa di suggerimenti.

domenica, dicembre 25, 2016

Gli ultimi padroni del cielo - Concetta Pedullà

11:43 PM 2
Quando mi consigliano un libro sono sempre un po' restia nell'acquistarlo a scatola chiusa, soprattutto quando vedo i protagonisti molto lontani dal mio vivere; immancabilmente penso: 'Chissà se questo autore soddisfa realmente le mie aspettative...' Quando però diversi conoscenti esprimono la loro opinione positiva su quanto appena letto, ammetto che la curiosità aumenta; se poi l'autrice del libro è parte della mia quotidianità, come posso rinunciare a conoscerla meglio gustandomi una sua creazione? 
Leggere un libro scritto da qualcuno che conosci è tutt'altra cosa perchè non puoi fare a meno di immaginare l'altro intento nella scrittura, le sue ambizioni, il suo modo di raccontare un sogno.
Tina, al secolo Concetta Pedullà, ha pubblicato "Gli ultimi padroni del cielo" in formato e-book nell'estate del 2015 tuttavia, solo l'anno successivo è uscita l'edizione cartacea che non potevo di certo perdermi. 
Non sintetizzerò la favola di Sam Tibbs e dei suoi amici: a nulla servirebbe descrivere la simpatia del giovane merlo che si trova a lottare contro le chiusure della società costituita da un mondo in tutto e per tutto simile al nostro. Mi limiterò a riportare qualche frase, se non altro per stimolare la curiosità di altre persone verso questo testo molto lontanto dalla narrativa precotta con cui negli ultimi anni sono stati riempiti gli scaffali, virtuali e non.
Un libro fresco e leggero che allo stesso tempo porta a riflettere su temi sempre attuali; il linguaggio fluido e scorrevole fa sì che la lettura avvenga tutta d'un fiato.
"Il destino, a volte, allinea i fatti in modo semplicemente perfetto"
"C'è altro oltre la comodità e la tranquillità; c'è qualcosa che non si può contare come i soldi; c'è l'andare al di là della quotidianità, al di là dei soli doveri impostici; c'è il far coincidere quello che senti con quello che fai...".........."La vita è come un palcoscenico e tu puoi scegliere quale ruolo interpretare"
"Un sogno può essere la spinta di un vita"
"Era come se mi fossi lasciato alle spalle il cielo azzurro dell'estate per piombare in un tetro cielo di pieno inverno"
"Ascoltare implica il volgersi a qualcosa di nuovo senza obbligo... se, alla voglia di osservare, unisci un battito di cuore o un fremito di ali, significa che vuoi conoscere"
"Non è indispensabile abbracciare ogni singolo aspetto del passato di qualcuno per apprezzarlo nel momento in cui lo si conosce"
"Pensare di volere e volere non sono la stessa cosa..."
 Queste sono le frasi che più mi hanno colpito e che se fossi sicura che la carta non ne soffrirebbe, sottolineerei con un impercettibile tratto di matita.

lunedì, dicembre 06, 2010

6 salone del libro usato

10:28 PM 7

libri antichi

Quanto mi piace la foto sopra…. fa venir voglia di sfogliare i libriP1030969Libri preziosi… 

locandine Milano, dal 05 all’8 dicembre 2010, 6° salone del libro usato… ma anche fumetti, locandine…peach girl ♥ Peach girl ♥!!!

C’è anche nella nostra cantina!!! 

P1030968

Una scaffalata di fumetti!

6_libro

Mi aspettavo di meglio sinceramente… mille problemi su come portare a casa i libri, poi di fatto non abbiamo comprato niente… solo un libretto…per me, altro che trolley!

Al pomeriggio siamo stati all’artigianato in fiera a Rho, carino!!! Purtroppo non si potevano fare foto, e io, sempre ubbidiente, ho rispettato la regola

:-)

Decisamente troppa troppa gente però.

lunedì, febbraio 01, 2010

Lettura

12:52 AM 5
Leggo

Finalmente, dopo quasi un mese di stop mi è ripresa la voglia di leggere. Eccomi intenta

Roby_leg Non disturbate…. :-D

giovedì, dicembre 03, 2009

Cent'anni di solitudine - Gabriel Garcìa Màrquez

2:20 PM 0
Dopo averlo abbandonato due volte per essermi persa tra le generazioni dei vari Aureliano e Josè Arcadio, ho ripreso la lettura aiutandomi con lo schema dell' albero genealogico della famiglia Buendìa.
Sarà per l’alone magico che circonda il villaggio di Macondo, o per la malattia del sonno, le farfalle gialle, le carovane degli zingari, la scoperta del ghiaccio, le lotte tra i galli, le predizioni di Aureliano, le pergamene, i pesciolini d’oro, una famiglia che per generazioni teme la nascita di figli con la coda di porco, la pioggia interminabile… ma io ho trovato questo libro fantastico. Un passato nel quale si rimane sempre invischiati, il susseguirsi delle stagioni rende Macondo un luogo senza tempo e senza confini, dove tutto è ciclico e si ripete. Strana la sensazione di solitudine in mezzo alla quantità di personaggi; i protagonisti sono visti come tante solitudini, le quali si incrociano per essere un po' meno sole. Sicuramente un romanzo diverso rispetto ai tanti oggi in commercio. Un libro immenso, un Nobel meritatissimo.
" ...non aveva mai potuto capire il significato di una contesa tra due avversari che erano d'accordo sui principi."
“In quella notte interminabile,mentre il colonnello Gerineldo Màrquez evocava i suoi pomeriggi morti nella stanza da lavoro di Amaranta,il colonnello Aureliano Buendìa grattò per parecchie ore, cercando di romperla, la dura crosta della sua solitudine. I suoi unici attimi di felicità, dal pomeriggio remoto in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio, erano trascorsi nel laboratorio di oreficeria, dove passava il tempo montando pesciolini d'oro. Aveva dovuto promuovere trentadue guerre,e aveva dovuto violare tutti i suoi patti con la morte e rivoltarsi come un maiale nel letamaio della gloria, per scoprire con quasi quarant'anni di ritardo i privilegi della semplicità.”
"[...] il colonnello Aureliano Buendìa comprese a malapena che il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine. "
"Amaranta pensava a Rebeca, perchè la solitudine le aveva selezionato i ricordi, e aveva incenerito gli intorpidenti mucchi di mondezza nostalgica che la vita aveva accumulato nel suo cuore, e aveva purificato, magnificato e eternizzato gli altri, i più amari. "

venerdì, novembre 06, 2009

Carlos Ruiz Zafón: L’ombra del vento

12:56 PM 4
I best sellers non fanno per me. Sarà che non l’ho trovato così coinvolgente come tanti me l’avevano descritto, sarà che con i suoi colpi di scena dà l’impressione di essere stato costruito a tavolino, sarà perché le coincidenze sembrano a dir poco esagerate, ma a me ‘L’ombra del vento’ non ha convinto. Lo classificherei come un noir con colpi di scena, scorrevole solo a tratti , carente di ritmo in molti punti e infine, troppo melenso. L’ultima parte si legge tutta d’un fiato per capire l’intrigo, per il resto… da restarci impantanati. Mi scuso con i fan di Zafón ma io tutto questo coinvolgimento non l’ho trovato. Direi che sono arrivata eroicamente alla fine :-).
Aspetti positivi: belle le atmosfere gotiche di questa Barcellona e la caratterizzazione complessa dei personaggi, soprattutto Fermin, acuto, spregiudicato, a mio parere il vero protagonista del romanzo. Un bel modo di scrivere, descrivere e creare le atmosfere con però il difetto di cadere nella banalità. Lo consiglierei? Naaaa

mercoledì, maggio 20, 2009

Recensione libro - Angeli e Demoni

7:57 PM 4

Pur avendo letto “Il Codice Da Vinci” e non avendolo trovato particolarmente interessante, ho deciso di dare una seconda possibilità a Dan Brown buttandomi questa volta su “Angeli e Demoni”, romanzo scritto ben tre anni prima del libro che ha reso famoso lo scrittore.

Robert Langdon, professore americano di iconografia religiosa, viene svegliato in piena notte e condotto al CERN di Ginevra dove è costretto ad analizzare il cadavere di uno scienziato mutilato e mAngeli e demoniarchiato a fuoco. Sembra che l’antica setta degli Illuminati sia tornata per distruggere definitivamente la Chiesa e il Vaticano. L’avventura continua a Roma, alla vigilia del conclave, tra cardinali uccisi, simboli esoterici, statue, fontane, passaggi segreti e inseguimenti.

Forse il libro è un pochino più coinvolgente del “Codice”, tuttavia nemmeno questo mi ha convinta del tutto. Il mistero della storia è affascinante ma, secondo me, Dan Brown ha calcato un po’ troppo la mano al punto che a volte le situazioni diventano assurde, ad esempio quando Langdon si lancia dall’elicottero … (ʇuǝɯɯoɔ ou). Verso la fine il romanzo perde molto, i colpi di scena si susseguono troppo velocemente e la narrazione sembra trasformarsi nella sceneggiatura di un film. Il finale è a dir poco pietoso ma, del resto, dalla piega che stava prendendo la vicenda, non ci si poteva aspettare altro che una conclusione moooolto fantasiosa.

Tra gli aspetti positivi vorrei sottolineare la stupenda ambientazione a Roma: leggendo mi è venuta voglia di tornare qualche giorno nella capitale per vedere se certi particolari sono realmente come descritti. Il libro è scorrevole e si legge volentieri, ma se avete sottomano qualche altro romanzo vi consiglio di non perdere tempo con questo che comunque, nonostante tutto, salvo fino a ¾ della vicenda, più che altro per la trama appassionante.

In questi giorni, nelle sale italiane, sta uscendo il film; non ho ancora deciso se vederlo, spero comunque in qualcosa di meglio.

Dimenticavo: grazie a Fabio per avermi prestato il libro!