venerdì, dicembre 12, 2014

Caramelle…. non ne voglio piùùùùù!!!!

3:50 PM 3

La prima domanda che mi sono posto per l’organizzazione della festa di compleanno è stata: ‘Come impacchettare le caramelle per i bimbi dell’asilo compagni di Valentino?’ Ho optato per questa soluzione, colorata e simpatica.

fronte

L’occorrente non è molto, perchè penso che in ogni casa ci sia gran parte di quello che trovate nella lista riportata qui sotto:

  • Fogli colorati A4
  • Post-it colorati (quelli quadrati classici per intenderci)
  • Colla
  • Cucitrice
  • Forbici
  • Tempera nera
  • Spugna
  • Foglio di acetato (la scatola delle camicie va benissimo)
  • Cartoncino

A me mancava solo la tempera di cui servono poche gocce, per questo la spesa totale è stata pari ad un euro. Inizialmente ho creato i sacchetti di carta, seguendo questo tutorial. Per renderli più stabili mi è bastato inserire sul fondo un rettangolo di cartoncino ricavato da una scatola di scarpe.

 

sacchettiSiccome volevo personalizzarli, mi sono creata uno stencil così come mostrato nel video che troverete cliccando qui.

Sul fronte del sacchetto ho stampato il nome tramite la tempera picchiettata con una spugnetta, mentre sul retro ho riportato gli anni compiuti.

retro

E’ possibile però stampare il tutto direttamente sul foglio che andrete ad utilizzare per creare il sacchetto.

Per finire, ho aggiunto un cuore tramite la tecnica origami. Quest’ultimo, può essere utilizzato come segnalibro.

Qui il video con il tutorial.

lunedì, dicembre 08, 2014

Mezzomerico Forest Race 2014 – libera il maiale che è in te!

9:00 PM 6

08/12/2014

4^ edizione della Forest Race di Mezzomerico, in programma per il 16 novembre ma rimandata alla data odierna causa maltempo.

Dopo una notte insonne trascorsa facendo da spola tra il mio letto e quello del Vale, la fredda mattina dell’Immacolata scelgo le scarpe peggiori che mi sono rimaste e sono pronta per la Forest Race. Arrivo a Mezzomerico con sufficiente anticipo per ritirare il pacco gara e per potermi permettere qualche minuto di riscaldamento. Finalmente conosco personalmente il Kikko mio vicino di blog con cui fino ad oggi avevo scambiato solo qualche battuta virtuale :-). 

Come di consueto il GPS non prende il segnale….. GRRRRRR….

Parte il trail dei 26 km e alle 9:15, dopo aver registrato il pettorale, eccomi al via vicino al gruppo dei Bellirun. partenza 13 km

Si inizia sull’asfalto sebbene il volantino ne prevedeva la totale assenza; lo abbandoniamo quasi subito imboccando una delle classiche stradine di campagna in cui inizia a far capolino il nostro miglior amico di oggi, il FANGOOOO.  Spengo il Garmin, ormai è una causa persa. Il percorso è molto lento, tutto un saliscendi e sebbene le pendenze non siano impossibili, la palta non dà tregua e costringe ad una perenne sollecitazione di caviglie e polpacci. Qualcuno tenta di dettare un ritmo più elevato ma spesso, soprattutto nei tratti in discesa, i temerari vengono puniti; la gente inizia a cadere a destra e a sinistra, come se il suolo fosse ricoperto di sapone.  A volte si scivola senza avanzare.  Per un attimo ho la sensazione di trovarmi in una scena da videogioco, quando i giocatori vengono colpiti e cadono ovunque. Dopo pochi chilometri le gambe sono già pesantissime, un po’ per i tacchi di fango sotto alle scarpe ormai zuppe, un po’ per le continue variazioni di pendenza, così, quando mi trovo a dover guadare il primo torrente, non mi faccio troppi scrupoli e lo attraverso decisa, immergendo completamente le caviglie. Ci voleva una bella ripulita! Nella salita dotata di corde, un concorrete mi aiuta facendomi risparmiare un po’ di fatica. Le vigne si alternano ai boschi, capita di passare sotto ad un tronco e poi, proprio in cima ad una salita, uno spettacolo quasi onirico: la nostra stradina è protetta da una staccionata in legno oltre la quale i filari delle vigne scendono nello strapiombo fino ad essere inghiottiti dalla nebbia. Quasi galleggiassero sulle nuvole, le Alpi innevate illuminate dal sole, sembrano vicinissime.

Ancora salite, ancora discese, ancora due guadi e soprattutto ancora tantissimo fango.  Il paradiso di Peppa Pig! In realtà all’inizio sono un po’ titubante ma poi mi lancio nella palta, si vive una volta sola!!!!!!! Mi trattengo parecchio nei tratti in discesa, ho paura di farmi male, sarebbe un peccato dover star ferma proprio adesso che ho ripreso da pochi mesi!

Dai discorsi di chi mi corre accanto, intuisco che la prima metà è andata. Ho tanto fiato, le gambe invece sono imballate, arranco nella palta e scivolo diverse volte. Passo qualcuno, poi mi riprendono in un alternarsi continuo; non è una vera e propria gara ma più uno sguazzare nelle pozzanghere. Riesco ad avvicinarmi ad una ragazza  e battagliamo per un paio di chilometri, poi riesce ad avere la meglio sfruttando una discesa. mfr_passaggio al motto vecchioSenza GPS non ho idea della distanza percorsa, un ragazzo mi dice che siamo al 10° km. Ok, gli ultimi 3…ma sono morta! Sale la nebbia, sento freddo alle braccia. Un tratto di asfalto, non mancherà tanto! Tramite un’apertura a misura uomo magro si attraversa una siepe fitta e grandissima,  stupendo! Si ricomincia con le strade di campagna, un po’ meno fangose però.

Ho le gambe talmente cotte che vorrei smettere ma la nebbia è ovunque, non ho idea di dove siamo e ho totalmente perso l’orientamento e il senso della distanza. Tristezza, l’idea di non potermi nemmeno ritirare (dove andare???) mi mette ansia. Ormai sono incazzata con tutto il mondo, soprattutto con me quando quel giorno ho deciso di iscrivermi.

Sembra eterno, ormai il gruppo è sfilacciato, sia davanti che dietro… il vuoto! Iniziano a sorgermi i dubbi… e se avessi sbagliato? Eppure ogni tanto vedo la segnaletica verde fluo! Il mio ritmo è quello di una passeggiata, forse continuo a corricchiare giusto per avere meno freddo ma vado davvero molto piano; sento salire qualcuno dalle retrovie e ne sono contenta. Il ragazzo che mi affianca mi dice che siamo oltre  il quattordicesimo. Ne ho davvero abbastanza…. cosa devo schiacciare per far finire il gioco? Improvvisamente… delle macchine parcheggiate, delle voci…la vita!  Chiedo informazioni ad una signora che appare dal grigiore e lei mi incita dicendo che oltre poche decine di metri, anche se nascosto dalla nebbia, c’è il campo sportivo. Stento a crederci invece dopo qualche secondo ecco la struttura. Un balzo e sono in pista, un bel gruppone mi passa ma non mi interessa, basta arrivare alla fine. Non ho nemmeno il fiatone ma le mie gambe sono a pezzi. Grazie al chip potrei sapere subito il risultato ma sono talmente demoralizzata che preferisco dirigermi verso il ristoro. Un ragazzo sorridente viene a portarmi il tè  complimentandosi e ringraziandomi per essere stata il suo faro nella nebbia durante l’ultimo tratto! Mi sento un po’ presa in giro, comunque mi scaldo, poi panino con la salamella, fette biscottate, marmellata e via che corro alla macchina nelle mie scarpe bagnate. Sarà per la prossima. Fango ovunque, scarpe vestiti, Adidasunghie, capelli bagnati e  imbiancati da goccioline di nebbia. A casa il Simo mi chiede se sono andata ad una gara di corsa o a fare motocross :-D

E’ stata una gara strana, per i primi 10/12 km mi sono divertita tantissimo, poi non ho più retto e la fatica mi ha ammazzata.

Ecco la classifica

domenica, dicembre 07, 2014

3

3:49 PM 2

Oggi si festeggia il terzo compleanno del terremoto!

Vale macchinine

Nonostante il labbro gonfissimo, riesce a ridere e a divertirsi lo stesso!

Tanti auguri Vale!!!!!!!!!!!

♥♥♥